skip to Main Content
392-4810290 easyfranchising@mypec.eua         English EN French FR German DE Italian IT Spanish ES

Quanto costa aprire un franchising?

L’articolo di oggi tocca un elemento fondamentale per l’eventuale apertura di una attività in franchising : I COSTI PER L’APERTURA !

Purtroppo , ancora oggi, c’è una gran confusione da parte dei potenziali franchisee sui costi per l’affiliazione.  Una percentuale consistente ignora che per aprire un attività è necessario avere le somme per prendere il locale, adeguarlo alle norme comunali ed alle esigenze del Franchising, arredarlo e rifornirlo di merce, se si tratta di un attività di prodotti.

Almeno il 6/7% delle persone con cui parlo mensilmente, sono convinte che debba essere il franchisor a fare tutto, anticipando i costi. Purtroppo quasi mai è così.

Mi sono capitati casi di persone, proprietarie di un locale, in un piccolo comune sperduto tra le montagne o nelle campagne dell’entroterra che quando hanno compreso che non bastava mettere a disposizione un locale , ma anticipare le somme per l’allestimento e la prima fornitura di merce, mi hanno presso a male parole. Un signore  in particolare , urlando, mi disse: IO VI METTO IL MIO LOCALE A DISPOSIZIONE E DOVREI ANCHE SPENDERE I SOLDI PER ARREDARLO,  PER POI VENDERE I VOSTRI PRODOTTI?? Tentai di far capire , con calma , che l’attività e quindi gli incassi, non erano del franchisor , ma suoi, visto che sarebbe stato lui il commerciante, non il franchisor. Nulla da fare, era fermo sulle sue posizioni: IO METTO IL LOCALE, VOI TUTTO IL RESTO.

Chiaramente questo appena citato è un caso limite ma, credetemi, molti altri si avvicinano  a questo ragionamento.

 

Moltissimi altri, sfruttando la facilità di accesso alle informazioni  sui vari franchising , grazie ai portali specializzati, come www.lavoroefranchising.com , inviano form di richiesta info a 3-4-6-8 franchisor , attratti da qualche slogan o da qualche immagine, senza leggere la presentazione e soprattutto, senza leggere i costi.

Di sovente mi capita di fare trattative telefoniche con potenziali franchisee ( moltissimi in %) , spesso entusiasti del progetto che sto presentando e solo alla terza o quarta telefonata dicono: bene come si può procedere visto che non ho i soldi per fare questa apertura che mi piace molto?

 

Aneddoti ed esperienze personali a parte , vediamo di fare un analisi di massima dei costi per aprire un franchising.

 

Iniziamo con il dividere i franchising in due grandi blocchi:

  • i franchising di prodotti
  • i franchising di servizi

 

I franchising di prodotti sono , a loro volta, da suddividere in due blocchi:

  • franchisor produttori
  • franchisor grossisti

 

I primi, chiaramente, producono ciò che vendono attraverso la rete. Per questo motivo, oggigiorno, la maggioranza dei Franchisor produttori non vendono ai loro franchisee la merce ma la concedono in conto vendita o in conto acquisto.

Sempre per lo stesso motivo, spesso non chiedono una entry fee, il loro obiettivo è “semplicemente” vendere la merce che producono attraverso una rete di negozi, aperti dai franchisee ( i primi franchisor nacquero  esattamente per questo motivo).

 

I secondi , nella grande maggioranza dei casi, non concedono il conto vendita ma chiedono il pagamento del prodotto anticipato o con brevi dilazioni garantite da titoli.

A differenza dei primi, molti di questi franchisor richiedono una entry fee per l’ingresso nel brand.

 

Entrambi questi tipi di franchisor, se concedono il conto vendita , richiedono nella quasi totalità dei casi una garanzia bancaria pari al valore della fornitura. Purtroppo sappiamo bene che oggi le banche per concedere una garanzia di questo tipo, chiedono a loro volta garanzie più alte della garanzia che debbono rilasciare al fornitore/franchisor.

Morale, nella grande maggioranza dei casi, un neo affiliato, non riesce ad ottenere la fidejussione bancaria richiesta e tutto si blocca.

 

Nel caso dei franchising di servizi ( solo per fare qualche esempio: agenzie di pratiche auto, immobiliari, di viaggi, ecc…) non dovendo acquistare dei prodotti , i costi sono più bassi ma, spesso i franchisor per trasferire il loro Know How chiedono entry fee più o meno alte, non sempre giustificate in pieno.

 

Per riassumere in sintesi i costi di un apertura in franchising abbiamo, in generale:

 

  1. la ricerca del locale dove nel migliore dei casi ci chiederanno 3 mesi di deposito cauzionale ed il primo mese anticipato, oltre alle spese di registrazione del contratto.

In alcune zone si sta diffondendo l’abitudine da parte dei proprietari  di richiedere una fidejussione bancaria a garanzia del canone annuo. Purtroppo questa richiesta , spesso insormontabile, è causata dalle leggi che non tutelano la proprietà. Un proprietario, in caso di mancati pagamenti dei canoni di locazione, impiega un anno per liberare il negozio e raramente riesce a recuperare le somme.

Come è facilmente immaginabile i costi in questo caso possono essere, anche di molto, variabili e non ben identificabili in questo momento. Le variabili date dalla città, dalla zona, dalle richieste, dalla metratura, ecc…, sono troppe per poterle individuare in maniera generica.

  1. Il locale, spesso, ha necessità di lavori murari , di adattamenti alle normative per l’impianto elettrico, idrico o per il bagno,  oppure semplicemente per delle divisioni richieste dalla casa madre.

Nel 99% dei casi è necessario tinteggiare il locale per adattarlo al layout del franchisor .

Nel caso di trasformazioni interne del locale , sarà necessario incaricare un tecnico che presenti la DIA e successivamente la SCIA per l’inizio dell’attività.

Anche in questo caso non possiamo indicare delle spese medie, ci sono troppe varianti.

  1. Sarà necessario stipulare i contratti per le utenze ( luce, gas, telefoni, pec, adsl…).
  2. Quasi sempre è necessario avere un attestato per svolgere il tipo di attività prescelto, attestato che si ottiene attraverso un corso ed un esamino presso la CCIAA locale o in altri casi ottenendo l’iscrizione ad un ruolo o ad un albo.

La spesa , in genere, sono qualche centinaio di €.

  1. Ancor prima di prendere il locale , dovremo aver aperto una ditta, sotto forma di ditta individuale o società di persone/capitali.

Un buon consulente potrà darvi i suggerimenti giusti , per iniziare. I costi possono passare da 400/500€ fino a 4.500/5.000, in base alla forma giuridica prescelta.

  1. Aprire un conto corrente bancario per la gestione dei flussi monetari.
  2. Trovato il locale si dovrà sottoscrivere un contratto di opzione con il franchisor prescelto, versando la caparra prevista , in genere, qualche migliaio di €, ma anche in questo caso ci sono molte varianti in virtù del tipo di franchising e del franchisor.
  3. Finiti i lavori murari all’interno del negozio, si passa alla fase dell’allestimento.

Che sia il Franchisor a fornire ed installare l’allestimento o si lasci la liberta di acquistare l’arredo presso fornitori convenzionati, si deve sempre pagare!

O sotto forma di entry fee o pagando direttamente il fornitore.

Vi sono dei casi eccezionali in cui è il franchisor ad acquistare l’arredo ed i macchinari, che poi “noleggia” al franchisee a cui viene chiesta la “solita” garanzia bancaria…

  1. In molti casi ci sono alcuni elementi che non vengono compresi nell’allestimento , come per esempio l’insegna che, molto spesso, viene fatta realizzare dal franchisee , su layout grafico fornito dal franchisor. Il Franchisee dovrà incaricare un tecnico per presentare la domanda all’apposito ufficio della CCIAA.
  2. Terminato l’allestimento o subito prima, dovremo firmare il contratto definitivo di affiliazione e saldare le somme previste, nei modi concordati.
  3. Siamo arrivati al giorno dell’inaugurazione che , personalmente, trovo molto importante , non per invitare parenti ed amici, che spesso non ci porteranno soldi  , ma per far conoscere alla popolazione locale la nuova realtà .

Per l’inaugurazione  la spesa può oscillare da qualche centinaio di euro fino a 4/5.000. Chiaramente dipende dal tipo di attività, dalla location, dalla città, dal brand, dalla comunicazione prevista.

  1. Finalmente il nostro sogno è realizzato : abbiamo aperto l’attività che ci piace con il franchising prescelto. Bene !!

Immagino che il consulente di turno abbia avvisato che , tranne casi rarissimi, per alcuni mesi ed in certi casi per molti mesi, non si arriva al break even mensile!

Anche se quello che ho appena scritto può sembrare banale , credetemi ho visto più volte neo affiliati in difficoltà già al primo mese perché , terminati i soldi a disposizione per l’apertura , non avevano la forza di pagare l’affitto, le utenze, l’eventuale personale.

Non è immaginale che fin dal primo mese si  possano coprire completamente le spese di gestione.

Aprire un attività commerciale/professionale , significa fare impresa e storicamente un imprenditore sa che deve rischiare e che deve avere un piccolo fondo di scorta per coprire le spese dei primi…4-6 mesi o di più in alcuni casi.

 

L’articolo da me scritto, potrebbe sembrare pessimista o eccessivamente prudenziale ma, oltre 40 anni nel mondo delle reti mi spingono AD ESSERE REALE! Questo non significa che non si deve tentare l’apertura di un attività ma, grazie ai consigli di un consulente serio, è necessario prevedere bene le entrate e le uscite e calcolare , nel limite del possibile, i rischi di impresa.

 

Non mi resta che salutare i nostri lettori, augurando a tutti…OTTIME APERTURE!

 

G.Piersanti

Director

Easy Franchising

www.easyfranchising.eu

 BOTTEGA logo pet LOGO MADMAX usa factopry logo agenzia-italia booklet

#franchising#aprireinfranchising#speseperaprireinfranchising#easy#consulenza#vogliomettermiinproprio

 

 

0 Condivisioni
x

Utilizziamo i cookies per offrirti la migliore esperienza online.. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookies

Accetto Rifiuto Altre info su Cookie e Privacy
Back To Top